martedì 29 dicembre 2015

La propoli


La propoli è una sostanza resinosa che le api raccolgono dalle gemme e dalla corteccia delle piante. Si tratta quindi di una sostanza di origine prettamente vegetale anche se le api, dopo il raccolto, la elaborano con aggiunta di cera, polline ed enzimi prodotti dal loro stesso organismo. Il colore può variare moltissimo nelle tonalità del giallo, rosso, marrone e nero. L'odore è fortemente aromatico

Le proprietà terapeutiche

Purtroppo non tutti i flavonoidi presenti nella propoli esplicano un'attività batterica evidente. Mentre la galangina e la pinocembrina inibiscono anche a basse concentrazioni la crescita di numerosi microorganismi altri flavonoidi risultano essere biologicamente meno attivi.
In conclusione si può affermare che i preparati a base di propoli se impiegati alle giuste concentrazioni presentano le seguenti proprietà.

Proprietà batteriostatiche e battericide
Numerose sperimentazioni  hanno dimostrato sia in vivo che in vitro la capacità della propoli in soluzione alcoolica alla concentrazione dal 10 al 20% di inibire lo sviluppo di vari ceppi batterici Gram positivi (Escherichia coli, Proteus vulgaris, Mycocter¡um tubercolosis, Bacillus alvei, B. alvei, B. larvae, B. subtilis e numerose salmonelle ). Tali proprietà possono essere più o meno evidenti a seconda della presenza nella propoli di acido benzoico, acido ferulico, galangina e pinocembrina le cui proprietà antibatteriche anche a basse concentrazioni sono da tempo note

Proprietà fungicide
I preparati a base di propoli sono risultati particolarmente attivi contro infezioni da Candida, saccaromiceti, tricofili, e microspori in grado di provocare numerose affezioni parassitarie (micosi) sull'uomo e gli animali. Tale azione sarebbe dovuta  alla presenza di acido caffeico, pinocembrina, pinobaucsina e benzii-p-cumarolo.
La propoli svolge azione fungicida anche nei riguardi di alcuni funghi che attaccano il mondo vegetale.


Proprietà antivirali 
La Propoli svolge un'azione di inibizione nei confronti di alcuni tipi di herpers, il corona virus e circa 10 tipi di infezioni virali.
Tale proprietà sarebbe dovuta essenzialmente alla frazione idrosolubile della Propoli.

Proprietà cicatrizzanti

Da sempre la propoli è stata impiegata sotto forma di unguento come cicatrizzante grazie alla notevole capacità di stimolo della rigenerazione dei tessuti in caso di ferite e piaghe. 

Proprietà immunostimolanti 

L'impiego della propoli potenzierebbe l'azione dei vaccini (come quelli contro il tifo e paratifo) come evidenziato da numerosi studi effettuati sui vitelli.

Proprietà vasoprotettiva

Sempre grazie aviazione dei flavonoidi che costituiscono il cosiddetto 'fattore P' la propoli svolgerebbe un'azione di prevenzione della permeabilità e fragilità capillare.

Proprietà antiossidanti e antiirrancidenti 

La presenza di fenoli consentirebbe l'impiego della propoli anche nella conservazione dei grassi e degli alimenti in genere in sostituzione degli additivi chimici.
Oltre a queste proprietà la propoli assunta per via interna migliorerebbe la secrezione dei succhi gastrici, è diuretica, favorisce l'assimilazione della vitamina C, funge da antisenile per l'effetto antiossidante e attivante dei complessi enzimatici.
Attualmente il maggior impiego della propoli rimane comunque quello esterno come disinfettante, cicatrizzante e lenitivo, attraverso soluzioni, unguenti e pomate. L'uso interno è ancora limitato al livello sperimentale anche a causa delle maggiori implicazioni e della difficoltà di utilizzare preparati titolati.


Controindicazioni

Fino ad oggi non è stata registrata nessuna significativa controindicazione nell'uso della propoli ad eccezione di alcuni casi di Ipersensibilità e di sensibilizzazione manifestatesi in soggetti tendenzialmente allergici, manifestazioni messe in relazione all'abbondante presenta di allergeni nelle resine delle piante da cui le api traggono la propoli.  



Riposo notturno

La valeriana è una pianta da sempre usata per migliorare la qualità del sonno e per contrastare i disturbi legati all’ansia. Spesso però viene usata dosi troppo basse per dare un risultato visibile. Proser notte contiene per compressa ben 450 mg di estratto secco di Valeriana con una titolazione in acidi valerenici ottimale per un’efficacia reale. L’associazione con la melatonina induce inoltre al sonno, senza alcun senso di intorpidimento al risveglio.


Alitosi

Cos'è?  

L'alito cattivo (alitosi) è un problema piuttosto comune. L'alitosi è una condizione in cui l'alito che fuoriesce dal cavo orale è caratterizzato da odore sgradevole. Ciò può causare imbarazzo, difficoltà nella vita di relazione e, ad alcune persone, problemi psicologici anche gravi. 

In condizioni normali l'odore del cavo orale può registrare delle variazioni nella sua intensità e tipologia in funzione di alcune variabili quali l'età, il sesso, le abitudini alimentari, l'orario della giornata.

L'emissione di odore sgradevole dal respiro (generalmente dalla bocca ma a volte anche dal naso) al risveglio, così come dopo un pranzo o una cena particolarmente "saporiti" è una cosa normale e non necessita di particolari accorgimenti. Infatti, durante la notte, quando la produzione di saliva diminuisce e i movimenti della bocca sono molto limitati, il processo di decomposizione batterica, principale responsabile dell'alitosi, è ulteriormente potenziato.

Anche un pasto particolarmente abbondante oppure a base di alimenti come aglio o cipolla facilmente provoca alitosi: questi alimenti sono ricchi di composti volatili dello zolfo che vengono eliminati attraverso le vie respiratorie. 

In altri casi, l'alitosi può essere dovuta a periodi prolungati di digiuno: questa condizione riduce anche la produzione di saliva, un importante meccanismo di autodetersione della bocca.

Se tuttavia l'alito cattivo è persistente e continuo le cause potrebbero essere diverse (dentali e/o gengivali, digestive o respiratorie). 
 
Quali sono le cause?  

La causa principale dell'alitosi è una scarsa (o inappropriata) igiene orale, che comporta la formazione della placca batterica, composta da milioni di batteri che proliferano sulla lingua e sui denti. I batteri reagiscono con i residui di cibo e, attraverso una reazione chimica di decomposizione, liberano gas (solfuri) che conferiscono un caratteristico odore di zolfo all'alito.

La placca batterica, inoltre, col tempo si trasforma in tartaro, a sua volta responsabile di infezioni del cavo orale, come parodontiti e gengiviti a loro volta causa di alitosi. 

Altri fattori che possono contribuire all'insorgenza di alitosi sono il tabagismo (sigarette, pipa, sigaro, tabacco da fiuto o da masticare) e l'assunzione di determinati farmaci, fra cui alcuni antidepressivi, antistaminici, antipertensivi, diuretici, ansiolitici poiché possono ridurre la produzione di saliva.

Più raramente, l'alitosi può essere provocata da disturbi che interessano l'apparato digerente (gastrite, dispepsia, reflusso gastro-esofageo, ernia iatale) o l'apparato respiratorio (sinusite, rinite cronica, tonsillite). In tutti questi casi è necessario consultare il proprio medico. 
 

Quali sono i rimedi?   

Una scrupolosa igiene del cavo orale è il primo intervento per combattere l'alitosi: utilizzare il filo interdentale almeno una volta al giorno e spazzolare accuratamente i denti dopo ogni pasto.

E' importante dedicare qualche minuto anche alla pulizia della lingua, soprattutto a livello del terzo posteriore, dove la proliferazione batterica è maggiore e dove è più difficile la rimozione naturale della placca per la presenza del palato molle. Per questa operazione può essere utilizzato un normale spazzolino a setole morbide oppure particolari raschietti che permettono l'asportazione meccanica della placca (es. puliscilingua). 

Se non è possibile lavare i denti dopo il pasto, almeno sciacquare la bocca e masticare un chewing-gum senza zucchero, che aiuta ad asportare gli eventuali frammenti di cibo in superficie e dagli spazi interdentali.

L'impiego regolare di collutori a base di sostanze ad azione antisettica (es. alla mirra o alla propoli), facendo gargarismi per almeno 30 secondi, consente di migliorare la situazione, anche se l'effetto è piuttosto breve (qualche ora al massimo), con un'alta variabilità da persona a persona. 

Cercare di limitare il consumo di cibi noti per essere in grado di provocare alitosi come cipolle, aglio, certe spezie, peperoni, carni affumicate, alcuni pesci, alcuni formaggi e bevande come caffè, birra, vino e alcolici. 

Chi ha problemi di secchezza della bocca (xerostomia), qualora le cause non possano essere rimosse, può trovare giovamento bere più spesso.

E' consigliabile eliminare o ridurre il consumo di tabacco.

Per i portatori di protesi fisse (o ponti) e apparecchi ortodontici, ecc. può essere utile l'impiego di irrigatori orali, particolari apparecchiature che, grazie ad un getto d'acqua, permettono la pulizia degli spazi interdentali difficilmente raggiungibili.


sabato 26 dicembre 2015

CARDAMOMO e digestione

Il CARDAMOMO è una pianta originaria dell’India dove viene largamente utilizzata per preparare una composizione di spezie chiamata Curry (da non confondere con la pianta di curry) dalle straordinarie proprietà curative per l’apparato digerente.
Oltre ad essere un ottimo ingrediente in cucina per aromatizzare i piatti, con il cardamomo si prepara un olio (l’olio essenziale di cardamomo) che viene utilizzato in caso di mal di stomaco.
E’ sufficiente mescolare 1 cucchiaino di olio di mandorle dolci con 4 o 5 gocce di olio essenziale per ottenere un unguento che spalmato e massaggiato all’altezza dello stomaco, regala immediato beneficio in caso di dolore. Dopo il massaggio applicare un panno caldo sulla parte.

In cucina i semi di cardamomo vengono aggiunti alla pentola dove vengono fatti cuocere broccoli, cavoli, verze, cavolini di bruxelles per attenuare il fastidioso effetto di gonfiore che questi cibi causano dopo averli mangiati.

Il cardamomo viene usato come infuso contro la tosse e come antidepressivo, risolve i problemi del metabolismo lento e aiuta a smaltire i grassi in eccesso.

Lo si trova in semi ma nella sua terra di origine vengono venduti i baccelli al cui interno i semi si conservano meglio.

In Iran e in India il cardamomo è usato per curare l’infezione ai denti e alle gengive, le congestioni ai polmoni, le infiammazione delle palpebre e contro i calcoli biliari.
Ne esiste una varietà nera che nella medicina tradizionale tibetana cura non solo il mal di stomaco ma anche la stitichezza e la dissenteria.

Uniche controindicazioni: non usare se si è affetti da calcoli alla colecisti, patologie alla cistifellea e se si è particolarmente sensibili visto che ha un effetto stimolante.

Il Cardamomo, la terza spezia più cara al mondo dopo zafferano e vaniglia, era conosciuto in tutto l’oriente, prevalentemente in Iran e India, per i suoi poteri afrodisiaci e per le sue indiscusse doti gastronomiche molto apprezzate anche in Scandinavia, dove è utilizzato nei dolci e per aromatizzare il vino e i punch.

Chai
Una piccola ricetta per accogliere gli ospiti, sia in inverno sia in estate, per meditare da soli con un buon libro, per passare un pomeriggio di chiacchiere o, secondo la tradizione, perincantare il principe o la principessa dei nostri sogni: ecco come preparare il Chai, il tè indiano più famoso al mondo.
Ingredienti per due persone: due tazze di latte, una tazza di acqua, tè nero, 3 o 4 baccelli di cardamomo, mezza stecca di cannella (preferibilmente cannella di Goa), zenzero fresco, q.b, qualche seme di anice, chiodi di garofano (pochi), zucchero ( possibilmente scuro)
Preparazione: mettere in un pentolino l’acqua, il cardamomo (si mette il baccello leggermente aperto), lo zenzero e tutte le altre spezie e dopo un paio di minuti aggiungere il tè (la dose dipende dalla tipologia di tè, ma in media un paio di cucchiaini) – quando inizia a sobbollire aggiungere il latte e lo zucchero, quanto basta, ma senza ristrettezze – far sobbollire per15 min. circa e servire.



giovedì 24 dicembre 2015

Oro, Incenso, Mirra

Oro, incenso e mirra sono i tre doni dei Magi al Bambino Gesù. Sono tre doni dal significato simbolico (oro per la regalità del Bambino nato; incenso a ricordare la sua divinità; mirra, usata per la mummificazione, per parlarci del sacrificio e della morte dell’uomo Gesù), ma sono anche tre rimedi medicamentosi.

INCENSO - L’incenso, conosciuto soprattutto per il suo uso durante le cerimonie religiose e funebri, viene estratto dalla Boswellia, pianta dell'antica medicina ayurvedica. Diverse ricerche (fondamentale quella di Edzard Ernst, pubblicata sul British Medical Journal nel 2008) ci hanno confermato la presenza in questa resina di numerose sostanze chimiche dotate di attività antinfiammatoria. La Boswellia si utilizza ormai da molti anni, ottenendo buoni benefici, nei pazienti con colite ulcerosa, Crohn o altre malattie croniche a carico dei bronchi come delle articolazioni. È ben tollerata e consente anche di ridurre il consumo di farmaci. 

MIRRA - La mirra tra i doni dei Magi è forse la sostanza più misteriosa, molti neppure sanno cosa sia. Si tratta di una resina ricavata da una pianta tipica di penisola arabica, Mesopotamia e India (le stesse zone dove è d’altronde presente anche la Boswellia). Nell’antichità si usava soprattutto per aromatizzare e conservare le mummie. Il primo lavoro scientifico italiano sulla mirra è stato pubblicato 15 anni fa, su Nature, da Piero Dolora e dai suoi collaboratori del Dipartimento di Farmacologia dell’Università di Firenze, che hanno ben studiato il meccanismo di azione di alcune sostanze chimiche, presenti in questa resina, sui recettori per gli oppioidi, spiegandone così le capacità analgesiche. L'uso tradizionale, confermato da prove cliniche più recenti, ci consente di sfruttarne pienamente non solo le proprietà analgesiche, ma anche le capacità antinfiammatorie e antisettiche - provate da altri studi scientifici - che si rivelano particolarmente utili nella cura di gengiviti, afte, peridontopatie e nella terapia di ferite e ulcerazioni cutanee. In Arabia Saudita la mirra viene ancora oggi utilizzata per la cura e la protezione del piede diabetico. Ma mirra e incenso sono stati utilizzati fin dall'antichità come rimedi curativi non solo da singolarmente, ma anche insieme. Il «Balsamo di Gerusalemme», che per la sua attività antinfiammatoria è entrato a far parte di molte recenti farmacopee, è stato formulato, proprio grazie a queste due resine, nel 1719 nella farmacia del monastero di San Salvatore, nella città vecchia di Gerusalemme.

ORO - E l’oro? Se si fosse trattato veramente del prezioso metallo potremmo limitarci a dire che l'oro ha avuto un posto di rilievo nella recente storia della medicina, per la terapia di fondo dell'artrite reumatoide. Ma, invece che di oro, poteva trattarsi della preziosissima polvere di Curcuma, color oro appunto, proveniente sempre dall’Oriente, pregiata sia in cucina, sia nella medicina. Oggi sappiamo che la Curcuma è preziosa perché contiene sostanze antiossidanti particolarmente attive contro i fenomeni infiammatori cronici e nelle varie tappe della trasformazione cancerosa delle cellule. Usata nella pratica clinica su pazienti affetti da psoriasi e da infiammazioni croniche intestinali o reumatiche, la Curcuma suscita sempre maggior interesse tra i ricercatori perché si è visto che può migliorare la risposta di alcuni tumori ai farmaci chemioterapici. Un esempio, tra i tanti, che ci consente oggi di parlare di medicina integrata, piuttosto che di medicina alternativa.

Grazie a Fabio Firenzuoli Direttore Centro di Medicina Integrativa ospedale Careggi, Università di Firenze


mercoledì 23 dicembre 2015

Il potere del Ginseng

Usata da millenni dalla medicina orientale, questa radice dalle molteplici proprietà terapeutiche è da tempo fatta oggetto di studi e ricerche che hanno confermato l’efficacia e promosso l’uso.

Membro di una Famiglia di piante, Araliaceae, il Ginseng presenta dei componenti che aiutano ad accrescere sia il vigore fisico che quello mentale favorendo uno stato di benessere generale.

Un dono di “famiglia”.

I ginseng sono stati ribattezzati come "adattogeni" perché aiutano il nostro corpo ad adattarsi in molti modi. Tali piante regolarizzano, normalizzano e bilanciano le funzioni fisiche e aumentano la resistenza alle malattie. Lo stesso nome latino del ginseng, Panax, la dice lunga sulle peculiarità di questa radice: panax significa appunto panacea, dal greco pan (tutto) e akos (cura), il rimedio universale a tutti i mali. Tali adattogeni, infatti, forniscono un "potpourri erboristico" dal quale il corpo seleziona quello che gli serve per curarsi. Ad esempio, il ginseng abbassa o aumenta il glucosio nel sangue ed il colesterolo, protegge o divide le cellule rosse del sangue, promuove o inibisce la divisione cellulare, e aumenta o diminuisce la pressione cardiaca, respiratoria e sanguigna, tutto in relazione ai bisogni di ogni singolo individuo.

Il Ginseng e l’attività fisica.

Se svolgete attività fisiche o fate esercizio in palestra, o se semplicemente siete dei guerrieri da week end (niente moto durante la settimana, e poi vi date a lunghe camminate o altre esagerazioni fisiche nel fine settimana), il ginseng può aiutarvi a sostenere grandi sforzi fisici e la spossatezza che ne deriva e aiutarvi ad adattarvi a variazioni di temperatura e a sopportare meglio sia il caldo che il freddo, o l'oscurità totale o la luce abbagliante. Il ginseng riesce a fornirvi tutte queste nuove capacità in quanto agisce sul sistema cardiovascolare migliorandone la salute, e rifornendo i vostri muscoli di nuovo carburante aumentando l'apporto di ossigeno e immagazzinando maggiori quantità di glicogeno e enzima ATP (adenosina trifosfato). Il ginseng aiuta anche a ridurre l'accumulo di acido lattico, e di conseguenza diminuisce la presenza di crampi o rigidità muscolari. Ricerche hanno mostrato che coloro che fanno uso di ginseng si ristabiliscono più velocemente da esercizi faticosi.
I ricercatori ritengono che il ginseng Asiatico aiuti a stabilizzare alcuni dei principali regolatori del corpo: le ghiandole pituitaria, surrenale e l'ipotalamo. Ad esempio, l'ipotalamo assolve molte funzioni. Aiuta ad alleviare lo stress e la spossatezza, e regolarizza la pressione del sangue, lo zucchero nel sangue, il bilancio idrico, la temperatura corporea, il sistema immunitario e le funzioni sessuali. La ghiandola pituitaria controlla la tiroide, l'attività degli ormoni surrenali e sessuali. Il controllo dell'ormone idrocortisone significa che il ginseng aiuta a controllare il metabolismo di grassi, carboidrati, sodio, potassio, proteine, fluidi e infiammazioni. Implica anche lo stabilizzarsi dei livelli del pH e le risposte di nervi e muscoli. Il ginseng Asiatico aiuta anche a rallentare la contrazione di ghiandole surrenali sottoposte a grandi stress. Per quanto riguarda la sua reputazione di migliorare le funzioni sessuali, gli erboristi la trovano utile come motivo per promuovere e vendere il ginseng, sebbene fino ad oggi solo pochi studi supportano questa peculiarità.

Il potere della mente.

Diversamente da altri stimolanti, il ginseng migliora le abilità mentali senza disturbare il vostro regolare sonno, anche quando e' assimilato per un lungo periodo. In verità il ginseng aiuta a dormire più profondamente. E' tutta una questione di dosaggio. Grazie alle sue proprietà adattogene, grandi quantità di ginseng Asiatico tendono a fungere come sedativo mentre piccole quantità hanno un effetto stimolante. Il ginseng favorisce l'ossigenazione non solo dei muscoli, ma anche del cervello dove aiuta a ricostruire le cellule nervose che trasportano i messaggi dal cervello in tutto il corpo.
I riflessi nervosi sono recuperati più velocemente nei pazienti ospedalieri che hanno subito un'anestesia, nel caso che abbiano assunto ginseng Asiatico prima dell'intervento.
Il ginseng potrebbe non rendervi più intelligenti di quanto già siete, ma persone che lavorano in condizioni stressanti, come ad esempio operatori telegrafici, hanno trovato il loro udito e la loro efficienza nel lavoro migliorati quando assumevano ginseng. Se notate che le vostre funzioni mentali diminuiscono in relazione all'età, ad una malattia, allo stress o ad un irrigidimento delle arterie, il ginseng potrebbe rappresentare la risposta al tuo problema. I medici Europei, inoltre, prescrivono ginseng Asiatico anche per curare disordini dell'umore come la depressione, specialmente negli anziani.

Utile a disintossicarsi. 

I medici cinesi hanno rilevato che il ginseng diminuisce gli effetti collaterali della chemioterapia e delle radiazioni in alcuni pazienti con tumore. Statistiche eseguite su quasi 2000 individui mostrano che il regolare uso di ginseng equivale ad un minor numero di tumori alla bocca, polmoni, stomaco, fegato, pancreas e ovaie.

Le potenti proprietà antiossidanti del ginseng riducono i pericolosi radicali liberi che distruggono le cellule e sono considerati favorire l'invecchiamento, l'irrigidimento delle arterie, le malattie al fegato e la degenerazione di occhi e nervi. Il ginseng Asiatico accellera il recupero dagli effetti dell'alcool. Studi preliminari indicano che tale beneficio deriva dal fatto che il ginseng ha un effetto stimolante sugli enzimi epatici che disintossicano dall'alcool, da droghe anfetaminiche e da veleni come il cloroformio, e aiuta a migliorare le patologie croniche del fegato.

Tra i molteplici benefici effetti dell'uso del Ginseng Rosso Coreano, molti dei quali sono stati documentati scientificamente, ricordiamo che il ginseng:
  • Purifica il sangue dalle tossine
  • Favorisce la produzione di cellule rosse del sangue
  • Abbassa il colesterolo cattivo (LDL)
  • Abbassa l’alta pressione arteriosa
  • Aumenta il colesterolo buono
  • Normalizza le condizioni di stress
  • Abbassa i livelli di glucosio nel sangue
  • Previene danni cellulari da ossidazione
  • Stimola la digestione intestinale
  • Favorisce la crescita a la trasmissione dei nervi
  • Aumenta la resistenza fisica
  • Migliora le funzioni mentali
  • Rinforza il sistema immunitario




martedì 22 dicembre 2015

Antiossidanti: cosa sono e a che servono.

Gli antiossidanti non sono una categoria di sostanze omogenee: ne fanno parte vitamine, minerali, aminoacidi essenziali, e tutte queste sostanze hanno, tra le altre, una fondamentale capacità: riescono a contrastare efficacemente l'azione dei radicali liberi.

Cosa sono i radicali liberi?
Sono molecole (formate essenzialmente da ossigeno) che hanno uno o più elettroni liberi, cioè non legati. Poiché gli elettroni per loro natura tendono a legarsi per neutralizzare la loro carica negativa, si crea una situazione di grande instabilità finché il radicale libero non trova un'altra molecola a cui attaccarsi tornando così a una situazione di stabilità. Se teniamo conto che l'ossigeno è fortemente presente sia nell'atmosfera terrestre che all'interno del corpo umano (circa 1/4 del corpo umano è costituito di ossigeno) si può comprendere quanto presenti siano i radicali liberi e quanto facilmente si possano formare.

Una certa quantità (quella che potremmo definire i radicali liberi "fisiologici") vengono prodotti dal nostro stesso organismo, in particolare da:

1. globuli bianchi per contrastare le infezioni e le allergie
2. globuli rossi per meglio utilizzare l'ossigeno presente nel sangue
3. tessuto dei vasi sanguigni per tenerne sotto controllo la contrazione

In questi casi l'organismo è in grado di controllarne la presenza e di volgerla a proprio vantaggio. Sono però stati studiati vari fattori che contribuiscono ad aumentare in modo eccessivo la presenza dei radicali liberi e sono:

1. radiazioni solari e radiazioni per esami medici
2. inquinamento atmosferico e ambientale, in particolare il fumo (anche quello passivo)
3. stati di stress emotivo e fisico e conseguente assunzione di alcuni farmaci
4. gran parte degli addittivi chimici presenti nei nostri cibi
5. insetticidi e altri trattamenti chimici effettuati sugli alimenti.
Che azione svolgono i radicali liberi?
Abbiamo accennato all'azione "fisiologica", utile al nostro organismo, ma purtroppo lo stile di vita che conduciamo ci espone sempre più frequentemente all'azione demolitrice dei radicali liberi in eccesso che per stabilizzarsi attaccano le cellule del nostro organismo provocando:

1. le degenerazioni tipiche dell'invecchiamento sia a livello esteriore (pelle secca, macchiata, rugosa) sia a livello degli organi interni (ridotta capacità del sistema immunitario, artrite...)
2. incremento dei danni da arteriosclerosi per un'interazione tra radicali liberi e colesterolo "cattivo" (LDL)
3. alterazione della catena del DNA che ha come probabile conseguenza l'incremento di casi di tumore (sono in corso studi in questo senso).

Come difenderci dai radicali liberi?
Il nostro organismo è normalmente in grado di difendersi dagli attacchi dei radicali liberi grazie a enzimi (il più importante è il sod cioè superossidodismutasi) e ad altre sostanze (come l'acido urico), ma l'azione di questi difensori deve essere aiutata da molecole che dobbiamo assumere dall'esterno attraverso l'alimentazione e questi coadiuvanti nella difesa dai radicali liberi sono gli antiossidanti. A questo proposito è bene sottolineare che un'alimentazione variata è in grado di fornire la quantità di antiossidanti necessari al nostro benessere, noi però dobbiamo tenere presente che è altrettanto importante:

• curare lo stile di vita (l'inquinamento e il fumo sono tra i fattori di maggior incidenza)
• curare la qualità dell'alimentazione: dare la preferenza a prodotti integrali e non raffinati, provenienti da colture biologiche, possibilmente con tempi e metodi di cottura rapidi. Per esempio il riso integrale contiene vitamina E oltre dieci volte di più che riso brillato, mentre il calore e la luce rendono instabili quasi tutte le vitamine (da qui l'importanza di consumare alimenti quanto più freschi possibile e cotti rapidamente o crudi, se possibile. Le verdure a foglia bollite a lungo in abbondante acqua perdono il doppio di vitamina C rispetto alle stesse verdure cotte in pentola a pressione o al vapore).


I principali antiossidanti

1.  La vitamina A (retinolo) e beta-carotene.

2. Il carotene è il nome che indica una categoria di pigmenti naturali (sono oltre 600 i carotenoidi in natura) presenti in molti vegetali (essenzialmente frutta e ortaggi di colore dal giallo al rosso, ma anche verdura a foglia verde) che nel nostro organismo si comporta da precursore della vitamina A (cioè viene trasformato in vitamina A e per questo motivo viene definito provitamina). Dal punto di vista delle proprietà antiossidanti, il carotene si è dimostrato tra i più efficaci.

3. Le vitamine del complesso B;

4. La vitamina C;

5. La vitamina E;

6. Il coenzima Q10 e acido lipoico: sono definite sostanze vitamino-simili che svolgono una buona azione antiossidante soprattutto nei confronti dell'invecchiamento cellulare e dei tessuti (infatti entrano a far parte di numerose creme antirughe), ma anche nella lotta contro l'arteriosclerosi e il decadimento del sistema immunitario;
7. Alcuni minerali: li troviamo come componenti di quegli enzimi che il nostro organismo mette in campo contro i radicali liberi e sono: il germanio, il manganese, il molibdeno, il rame, il selenio, lo zinco (vedi "minerali");

8. I pigmenti vegetali: sono i flavonoidi e la clorofilla. I flavonoidi sono i pigmenti che colorano vivacemente la frutta e la verdura spesso in abbinamento alla vitamina C; sono una famiglia numerosa di oltre quattromila sostanze simili la cui forte capacità antiossidante viene sempre più evidenziata dagli studi scientifici; tra i flavonoidi più presenti sulla nostra tavola possiamo citare quelli presenti nel vino rosso (le protoantocianidine) che hanno una spiccata capacità protettiva nei confronti dell'arteriosclerosi, ma presenze significative si hanno anche nel tè verde, nelle foglie di ginkgo biloba, nelle alghe, negli oli essenziali. I flavonoidi agiscono sia direttamente sia coadiuvando l'azione di altri antiossidanti quali le vitamine e i minerali. La clorofilla è il componente essenziale per il processo di fotosintesi che si svolge in tutti i vegetali ed ha anch'essa una forte proprietà antiossidante. Oltre che in tutte le verdure in particolare quelle a foglia verde la clorofilla è oggi reperibile anche in preparati a base di clorofilla alterata chimicamente.

9. Gli aminoacidi essenziali: gli aminoacidi sono i componenti delle proteine che, a loro volta, sono il materiale costitutivo del nostro organismo. Tra gli aminoacidi (che sono in totale ventidue) nove sono definiti essenziali perché il nostro organismo non è in grado di sintetizzarli e li deve assumere dall'esterno attraverso l'alimentazione e in particolare attraverso gli alimenti di origine animale (carne, pesce, uova, latte e derivati), ma sono anche presenti in legumi, cereali, verdura e frutta. La dieta normalmente presente sulle nostre tavole occidentali è fin troppo ricca di proteine di origine animale e quindi è piuttosto rara la carenza di aminoacidi essenziali quali l'arginina, la cisteina (l'aminoacido più attivo nei confronti dei radicali liberi), la metionina, l'istidina, la lisina e altri. Le carni e i latticini vengono definiti alimenti completi in quanto forniscono tutti gli aminoacidi essenziali nelle giuste proporzioni, mentre i vegetali devono essere abbinati tra loro per dare un apporto simile, a questo proposito uno degli abbinamenti più antichi e più riusciti dal punto di vista nutrizionale è quello dei cereali con i legumi presente nelle tradizioni di tutto il mondo (dalla pasta e fagioli mediterranea al mais e fagioli del Sud America al riso e lenticchie dell'India).


Gli antiossidanti come additivi nei cibi.

Un capitolo importante è quello che riguarda l'uso degli antiossidanti nell'industria alimentare: gli alimenti esposti all'aria e alla luce subiscono un rapido processo di degradazione causato proprio dai radicali liberi; per evitare che questo avvenga, agli alimenti vengono aggiunti gli antiossidanti che fanno parte della grande famiglia degli additivi (addensanti, coloranti, cere, conservanti, dolcificanti, emulsionanti...).

Le quantità di antiossidanti aggiunta agli alimenti sono molto piccole tali da essere pressoché innocue per l'organismo umano (si stanno concentrando molti studi che inducono a una certa cautela in quanto sembra che nelle cavie in laboratorio gli antiossidanti a lungo andare inducano l'insorgenza di tumori) e la ricerca di nuovi antiossidanti di sintesi è continua.

Tra quelli attualmente più utilizzati ci sono la vitamina C e la E riprodotte in laboratorio (rispettivamente acido ascorbico e tocoferolo).

Sulle etichette dei cibi confezionati gli antiossidanti si riconoscono per la sigla E 300, E 301, dove E sta per Europa in quanto fanno parte di un elenco consentito dalla normativa europea.

Gli integratori degli antiossidanti si possono rendere necessari in particolari situazioni quali:

• gravidanza e allattamento
• attività sportiva intensa (anche per l'intensa sudorazione che determina l'eliminazione di molte vitamine idrosolubili)
• diete dimagranti protratte nel tempo
• stress fisico ed emotivo
• per le persone anziane che, tra l'altro, hanno spesso una dieta poco variata.


venerdì 18 dicembre 2015

Semi di Chia nella dieta


Dimagrite includendo i semi di Chia nella vostra dieta 

■I semi di Chia hanno l’eccellente capacità di accelerare il metabolismo e, quindi, di bruciare i grassi che si sono depositati nella vita e nell’addome. Dobbiamo considerare, inoltre, che forniscono un grande apporto di calcio, il che ci aiuta a bruciare i grassi che abbiamo consumato durante il giorno. La Chia è eccellente in particolare per ottenere un ventre piatto.
■Grazie al suo contenuto di Omega 3, è una grande alleato per combattere la cellulite e prevenire l’invecchiamento prematuro; la Chia è inoltre un antinfiammatorio naturale.
■Aiuta a moderare l’appetito: consumata in modo regolare agisce come elemento saziante, riempiendo lo stomaco e impedendoci di mangiare più del dovuto.
■La Chia è anche un eccellente regolatore intestinale. Grazie all’alto contenuto di fibra, regola l’intestino pigro; è però indispensabile bere anche 2 litri di acqua al giorno.
■Secondo uno studio dell’Università dell’Ohio negli Stati uniti, i semi di Chia aiutano a combattere l’ansia: si tratta di un tranquillante molto efficace e raccomandato dai nutrizionisti

Altri benefici dei semi di Chia
■La Chia è la maggiore fonte vegetale di acidi grassi Omega 3.
■Sono ricchi di antiossidanti, proteine, amminoacidi, vitamine, minerali e fibra.
■Non contengono glutine.
■Danno energia.
■Riducono il colesterolo e regolano la pressione arteriosa.
■Favoriscono la digestione.
■Si prendono cura del nostro cuore.
■Migliorano lo sviluppo muscolare e la rigenerazione dei tessuti.
■Regolano i livelli di zucchero nel sangue.
■Sono poveri di sodio
■La dose più indicata è di 25 grammi di Chia al giorno.
■Per consumare dei semi di Chia e riuscire a perdere peso ogni giorno, dovete essere costanti e prenderli almeno per un mese. Prima dei due pasti principali preparatevi un bicchiere di acqua o di succo; visto che dovete prenderne 25 grammi al giorno, mettete in ogni bicchiere metà della quantità di semi di Chia, vale a dire 12,5 grammi.
■Grazie alla fibra solubile contenuta nei semi e alla loro capacità di assorbimento dei liquidi, vedrete che poco a poco svaniranno all’interno del bicchiere d’acqua, trasformandosi in un liquido più denso. Lasciatelo riposare per 30 minuti. Questa reazione generata dai semi di Chia è dovuta al gel della loro fibra solubile.
■I semi di Chia possono essere consumati insieme a del latte vegetale, yogurt, insalata, frutta, salse, zuppe, creme, verdure, ecc. Potrete addirittura acquistarli tritati e preparare dei dolci per ottenere numerosi benefici.


La Chia è una delle piante più apprezzate e con più proprietà nutritive. Sono numerosissime le antiche popolazioni che la utilizzavano come base nella loro dieta, poiché si tratta di una fonte naturale di Omega 3, antiossidanti, vitamine e minerali. E la buona notizia è che aiuta a bruciare i grassi ed è quindi un grande alleato per perdere peso.





giovedì 17 dicembre 2015

Come accelerare il metabolismo.

Accelerare il metabolismo è il Santo Graal di ogni dieta.
Alcune persone ereditano un metabolismo veloce e altre hanno bisogno di sudare per ottenerlo.
Talvolta, bisogna sudare nel vero senso della parola!

La massa metabolicamente più attiva è quella magra, di conseguenza chi ha più tessuto muscolare brucerà più calorie; un modo per accelerare il metabolismo è quindi quello di sviluppare più massa muscolare e diminuire la massa grassa. Questo processo può avvenire mediante l’attività fisica. Ma quando vogliamo ottenere un processo inverso come possiamo fare? Cioè, quando vogliamo aumentare il nostro metabolismo per perdere massa grassa, c’è un modo efficace? Accelerare il metabolismo sicuramente ci aiuterà a bruciare più calorie anche durante le fasi di riposo. Il metabolismo risulta essere più attivo negli uomini che nelle donne e inizia a rallentare dopo i 40 anni. Sebbene non sia possibile controllare fattori come età e sesso, possiamo attuare delle strategie per dare una piccola spinta al nostro metabolismo. La prima è proprio quella riguardante la massa muscolare.

La Muscolatura
. Nell’arco di una giornata, un chilogrammo di muscolatura per sostenersi, necessita di circa 15-25 kcal, contro le 4-7 kcal che brucia la massa grassa. Aumentare la nostra massa muscolare, significa incrementare il nostro metabolismo basale. 15-25 kcal per ogni chilogrammo di muscolatura potrebbe sembrare irrisorio, ma non lo è affatto dato che vi saranno altre calorie bruciate per merito del tournover proteico richiesto dai muscoli, senza parlare delle calorie bruciate per l’esercizio fisico: l’allenamento con sovraccarico è comunque preferibile rispetto alle attività aerobiche se l’obiettivo è quello di dimagrire velocemente. L’allenamento con sovraccarico deve essere eseguito con cautela, per le donne, ad esempio, è consigliabile eseguire 2 allenamenti a settimana per un totale di un’ora; in tal modo nei primi due mesi la donna avrà aumentato la massa magra di 1,5 chilogrammi con un incremento del metabolismo di circa 25 kcal per ogni chilo di muscolatura del corpo. Ciò significa che la donna brucerà più calorie anche quando non si allena! Gli esercizi aerobici non contribuiscono alla costruzione di muscolatura ma possono mandare su di giri il metabolismo per la durata dell’allenamento e per alcune ore che seguono lo stesso allenamento. Se non andate in palestra potete provare a fare degli scatti mentre percorrete il vostro cammino abituale, o magari sforzarvi di fare le scale di corsa potrebbe essere una buona abitudine.

L’Acqua. Il corpo ha bisogno di acqua per bruciare calorie. Se siete disidratati il vostro metabolismo diminuirà inesorabilmente. Un recente studio basato su tecniche calorimetriche, ha visto come gli adulti che bevono almeno 8 bicchieri di acqua al giorno, riescono a bruciare più calorie di quelli che ne bevono solo 4. Bere acqua è di vitale importanza, anche al mattino per dare un buongiorno al vostro metabolismo. Inoltre, è consigliato consumare frutta e verdure ricche di acqua e sali minerali. Sono indicate anche bevande non zuccherate.

Spuntini. Mangiare più spesso può davvero aiutare a perdere peso; Quando si mangia grandi quantità di cibo e c’è un grosso intervallo tra un pasto e l’altro (come la classica pausa tra pranzo e cena), il nostro metabolismo si allena a rallentare. L’ideale sarebbe quello di fare un piccolo spuntino ogni 3 o 4 ore, così da mantenere il nostro metabolismo sempre in movimento. In più, diversi studi hanno dimostrato che le persone che fanno più spuntini, mangiano di meno durante i pasti.

Spezie. I cibi speziati contengono composti chimici che tirano su il nostro metabolismo. Tra le spezie indicate vi è il pepe, peperoncino rosso o verde. L’aumento del metabolismo è solo temporaneo, ma se si mangiano cibi piccanti spesso, i benefici possono essere più tangibili.

Alimentazione. Vi sono i cosiddetti attivatori del metabolismo. Tra questi il più importante è il tè verde: aumenta il metabolismo solo temporaneamente; le ricerche hanno dimostrato che bere 2-4 tazze di tè al giorno, può accelerare il metabolismo fino ad incrementare la spesa energetica del 17%. Anche il caffè aumenta il metabolismo a breve termine. Però ricordate che caffeina e teina sono sostanze eccitanti per il sistema nervoso centrale, pertanto devono essere assunti con moderazione. Sempre da un punto di vista alimentare, è importante evitare le diete a regime estremamente restrittivo. Una dieta basata su meno di 1.000 calorie, ucciderebbe il vostro metabolismo. A breve termine una dieta così ristretta potrebbe farvi perdere peso, ma ciò che perderete sarà principalmente massa magra, perdita devastante per il vostro metabolismo che sarà portato a recuperare i chili perduti molto velocemente.

Per aiutare ad accelerare il metabolismo, bruciando più calorie, esistono in commercio prodotti specifici, da noi troverai l'esperto che ti aiuterà nella scelta giusta e con un programma alimentare adatto a te.


Girovita sotto controllo

Il grasso addominale in eccesso non è un tessuto inerte: è un organo endocrino, che produce ormoni in grado di creare processi metabolici dannosi a carico dell’organismo, come processi infiammatori cronici. Tenere sotto controllo il girovita è fondamentale nella prevenzione di differenti patologie a carico del sistema metabolico e cardiovascolare e ha lo scopo di mantenere in salute il nostro organismo nel tempo.

Quindi Parole d’ordine: alimentazione corretta, attività fisica, integrazione alimentare. 
Passa a trovarci e parliamone. Riceverai tante informazione utili e il programma alimentare su misura per te !!!


Pancia, pancetta e maniglie dell'amore ?


Come eliminare le maniglie dell’amore? Bella domanda, cruccio ricorrente per il 90% delle persone, uomini e donne, perché a differenza della cellulite, la pancetta è un problema anche maschile. Inoltre, l’accumulo di grasso sull’addome oltre a essere brutto esteticamente, poco piacevole da vedere, è anche cattivo, perché è il più rischioso per la salute. 
Per combattere le maniglie dell’amore è fondamentale studiare un corretto programma di alimentazione e regolare attività fisica; meglio non illudersi che la ciccia, anche quella intorno al ventre, si sciolga per miracolo.

Ti aspetto in via Garibaldi,91 ad Alberobello (BA) e sarai seguito fino al traguardo.



martedì 15 dicembre 2015

Più snella = più bella

"Quando si tratta di mangiare in modo corretto e fare esercizio fisico, non c'è un 'io inizierò domani'. Domani è la malattia."
- Terri Guillemets -

Sì ma ho famiglia, devo andare al lavoro, non ho tempo, ... tutte scuse !!!
Ogni istante scegli chi essere e come essere.

Scegli la qualità della vita che vuoi vivere. La prima persona di cui devi prenderti cura la puoi vedere allo specchio.
Se non ti mi come fai ad amare e aiutare gli altri?

Se non sai da dove incominciare, chiedimi e ti seguirò fino al traguardo !!!


... prima delle abbuffate festive

Vuoi perdere qualche kg prima delle abbuffate di Natale? 🎅
Così da poterti poi concedere qualche piccolo peccatuccio di gola? 😆
Comincia da subito il programma più adatto alle tue esigenze e arriverai a Natale più leggera e con tanti sensi di colpa in meno! 
Ti accompagnerò da ora, durante e dopo le feste!





💋

lunedì 14 dicembre 2015

5 ragioni per cui bere acqua

Tanti buoni motivi per bere di più...anche in inverno!
Ricordiamoci di bere almeno 1.5 L d'acqua al giorno 


Perché disturbare babbo natale???? Emoticon grin

L'erbario e l'arte ti propone il TORNA IN FORMA per togliere i chili in eccesso!!!!


sabato 12 dicembre 2015

Abbassamento di voce? Torna in forma con una tisana adatta.

RAUCEDINE
Uno sbalzo di temperatura, un colpo d'aria e la voce se ne va.

Con il termine raucedine noi intendiamo nella maggior parte dei casi la variazione del timbro vocale. La voce infatti consta di tre elementi fondamentali: l'altezza tonale, che in sostanza è la nota che noi emettiamo; l'intensità, ovvero il volume della nostra voce; e il timbro, la cui definizione si può associare essenzialmente alla qualità del suono emesso.

La raucedine è dunque una variazione indesiderata del timbro vocale, che ci fa percepire la presenza di elementi di disturbo nel suono emesso. Esistono diversi tipi di raucedine: quella aspra, che si caratterizza con un suono molto acuto; ne esiste una più secca, che ci fa emettere un suono un po' velato e timbrato. Non è facile capire esattamente cosa c'è dietro una raucedine, perché un abbassamento di voce può sopraggiungere anche per cause psicologiche o di ansia, specie quando si parla in pubblico.

Ma quando ci si deve preoccupare per un abbassamento di voce? In generale quando questo stato di raucedine sovviene senza una patologia infiammatoria delle vie aeree e si protrae per un periodo superiore ai 15 giorni.

La laringite è un processo infiammatorio che può interessare tutte le strutture laringee. A seconda del tratto anatomico interessato dall'infiammazione, si riscontrano diversi quadri clinici. L’epiglottite acuta insorge improvvisamente in seguito a rinofaringite; la causa più frequente di questa forma è un'infezione dovuta al batterio Haemophilus influenzae.

La laringite catarrale acuta è un'infiammazione della mucosa laringea, più evidente a livello delle corde vocali.

La laringite ipoglottica (o laringite stridula) è abbastanza frequente nei bambini ed è caratterizzata dalla presenza di un edema sottoglottico. L'edema alla laringe è una condizione che si può verificare a tutte l'età, ed è caratterizzata dalla presenza di un edema in alcuni distretti della laringe dove il tessuto connettivo sottomucoso ha struttura lassa (molle). Inoltre, la laringite può manifestarsi anche in corso di malattie infettive, generali, batteriche e virali, come per esempio il morbillo, la tubercolosi e la papillomatosi laringea.

Infine, la laringite cronica interessa principalmente le corde vocali e colpisce soprattutto quelle categorie professionali che esercitano un'attività oratoria sostenuta.

SINTOMI
- Disfonia e raucedine tosse secca e stizzosa.
- Edema della mucosa.
- Difficoltà a deglutire e a respirare.
In generale, la sintomatologia della forma acuta di laringite (edematosa, catarrale, ipoglottica) consiste nella comparsa di accentuata raucedine, disfonia, tosse secca e stizzosa ed edema della mucosa, che può giungere anche alla compromissione respiratoria (laringite ipoglottica). In caso di epiglottite acuta, i sintomi si manifestano con dolore acuto, rifiuto dell'alimentazione, dispnea respiratoria grave; in questi casi, si deve portare subito il paziente in ospedale, dove verrà intubato. La laringite cronica è caratterizzata da raucedine, tosse persistente, disfonia, alterazioni della sensibilità della laringe. Raramente si verificano anche dei fenomeni di difficoltà respiratoria.

CAUSE
- Infezioni batteriche e virali
- Malattie dell'età infantile
- Carenze vitaminiche
- Inquinamento dell'aria e uso prolungato della voce, con errata impostazione vocale
Le cause più frequenti delle forme acute sono le infezioni virali ed eventuali processi infiammatori acuti e recidivanti a carico delle vie respiratorie superiori (rinofaringiti, tonsilliti, ecc.). Altre cause possono essere: una prolungata esposizione al freddo, l'inquinamento dell'aria, alcune malattie infettive, soprattutto dell'età infantile, ed eventi traumatici diretti o indiretti (inalazione di vapori irritanti). D'estate anche l'aria condizionata può essere responsabile della laringite. Le forme croniche, invece, sono dovute principalmente a un prolungato uso della voce.

COME INTERVENIRE  

In caso di laringite acuta, la terapia prevede inalazioni balsamiche, vitamine, infusi, sciroppi. In caso di laringite cronica, la terapia è valutata caso per caso; in genere, però, è bene eliminare ogni stimolo irritativo.

La raucedine può essere un fenomeno concomitante a un'irritazione della laringe. In questi casi si tratterà la sintomatologia iniziale e si otterrà anche il ritorno della voce ai suoi valori normali.
Cali di voce che siano ormai durevoli e insensibili alle terapie vanno valutati chiaramente da un medico, che deve escludere la presenza di alterazioni cardiache oppure di anomalie delle corde vocali; quando comunque l'abbassamento di voce è transitorio, e correlabile o con lo sforzo del parlare o con le malattie appena citate, si può tranquillamente affrontare la terapia naturale di questo fenomeno.

OLIGOELEMENTI 

È indicato subito il Rame, di cui prendere comunque 3-4 misurini al giorno associandolo eventualmente ad altri minerali che agiscono in senso preventivo; Manganese, Zinco , Rame , Magnesio, di cui prendere 1 misurino al giorno anche per lunghi periodi.

FITOTERAPIA 
Erisimo in foglie: si può usare anche per infuso, bevendone 4-5 tazze al giorno ottenute ciascuna con 3 prese in infusione per 15-20 minuti.
Propoli: in estratto fluido bastano 10-15 gocce direttamente in gola.

Sciroppi: a base di propoli, echinacea, timo, erisimo, ecc. sono tutti validi per riacquistare la voce, sia che la raucedine sia causata da infezione, sia da infiammazione.

Gargarismi: fare due volte al giorno dei gargarismi con 20 gocce di tintura madre di calendula sciolte in mezzo bicchiere d'acqua.

Cataplasma a base di argilla verde, che serve a disinfiammare prima la gola e le corde vocali. Si prepara con un etto del preparato in polvere, mescolato ad acqua calda fino a ottenere una specie di pappetta. Si applica sulla gola e si ricopre con una sciarpa di lana per una ventina di minuti, mattino e sera.