mercoledì 8 marzo 2017

Timo (Thymus vugaris) e suoi mille usi

Il Timo (Thymus vugaris) è una piccola pianta erbacea diffusa nelle regioni a clima temperato. E' noto come condimento, spesso usato in cucina in virtù delle sue qualità aromatizzanti.
Il timo, dal greco “profumare” è però anche tradizionalmente usato come rimedio per curare le ferite sotto forma di decotto in olio d’oliva.

Le attività

L’olio essenziale di timo contiene diverse sostanze, soprattutto fenoli e in particolare il timolo e il carvacrolo. Sostanze che possiedono attività antibatterica specie contro i principali germi responsabili delle affezioni del tratto respiratorio.
Quando è applicato sulla cute infetta, inoltre, svolge anche azione antifungina.
Oltre agli effetti antisettici il timo esercita una potente azione antiossidante e anti-radicali liberi, grazie al contenuto in flavonoidi polinsaturi.
Inoltre, è in grado di mantenere concentrazioni ottimali di acidi grassi, importanti e benefici costituenti delle membrane cellulari, che con l’avanzare dell’età tendono a ridursi.

Perché si usa

Il timo è quindi indicato come antisettico locale, talvolta anche contro germi divenuti resistenti ai comuni antibiotici.
È utile nelle malattie da raffreddamento, nelle infezioni delle prime vie aeree, nelle micosi cutanee, come la candida e nelle affezioni cutanee come l’acne.

Come si usa

Una forma fitoterapica diffusa è l’estratto secco titolato in olio essenziale, minimo 1,2%, e in fenoli volatili espressi in timolo minimo 5%.
La dose giornaliera è di circa 8-10 mg per chilogrammo di peso corporeo, suddivisa in due o tre assunzioni, preferibilmente lontano dai pasti.
Contro le affezioni fungine cutanee si usa l’olio essenziale applicato localmente.

Effetti indesiderati

Il consumo eccessivo può provocare nausea, vomito, bradicardia, astenia, difficoltà respiratorie e diminuzione della temperatura corporea. Tali sintomi regrediscono alla sospensione della terapia.
Inoltre, nei pazienti sensibili sono state osservate reazioni allergiche cutanee, simili a un'orticaria.
Il timo è un ottimo rimedio naturale, ma può avere degli effetti collaterali. Il timolo, ad esempio – così come altri fenoli presenti nella pianta – in elevata concentrazione, può considerarsi tossico e corrosivo.
Occorre, poi, prestare particolare attenzione alle dosi; sebbene i sintomi indesiderati terminino, in ogni caso, alla sospensione della terapia. Un consumo eccessivo di timo può, infatti, portare vomito, astenia, nausea, difficoltà respiratorie, bradicardia e diminuzione della temperatura corporea. L’assunzione di timo può, inoltre, provocare reazioni allergiche cutanee, simili ad orticaria.
Durante la gravidanza e l’allattamento e per chi soffre di ipotiroidismo – per cui è importante seguire una dieta corretta - è preferibile non utilizzare il timo. Infine, il timo non va assunto puro e il suo olio essenziale è preferibile che sia usato esclusivamente dietro prescrizione medica, in quanto irritante per le mucose e la cute.

Interazioni

Non sono note interazioni con farmaci o altri fitoterapici.

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