sabato 14 gennaio 2017

Herpes labiale o Herpes simplex

Le labbra per la loro stessa natura e per le funzioni a cui sono preposte, sono spesso oggetto di problematiche legate ad aggressioni da parte di agenti esterni, quali quelli atmosferici (vento, sole, etc.) o da parte di microrganismi. Tra le problematiche che più frequentemente colpiscono le labbra vi è l’herpes labiale, una problematica recidivante.
Degli oltre 70 virus appartenenti alla famiglia delle Herpes viridae solamente sette sono causa di patologie nell’uomo; fra questi troviamo l’Herpes simplex (HSV). Attraverso metodi sierologici è possibile distinguere due tipi di HSV, l’Herpes simplex tipo 1 (HSV-1) e l’Herpes simplex tipo 2 (HSV-2).
Stime correnti indicano che circa il 40-45% della popolazione occidentale va incontro ad episodi ricorrenti di herpes labiale e che la quasi totalità degli adulti risulta infettato da almeno uno dei due tipi di HSV, con una percentuale di infezione da HSV-1 che coinvolge ben il 90-95% della popolazione (l’HSV-2 ha invece una siero prevalenza molto più bassa).
Una così elevata distribuzione di anticorpi specifici nel sangue indica che la stragrande maggioranza della popolazione ha avuto almeno un “incontro” con il virus, magari in forma del tutto silente, senza il manifestarsi delle classiche lesioni erpetiche: questi soggetti sono perciò portatori sani di HSV-1 e come tali potenziali responsabili della sua vasta diffusione.
HSV-1 e HSV-2 sono due virus sierologicamente distinguibili, con differenze sia nelle caratteristiche antigeniche, sia nella patogenicità. Entrambi infettano le cellule epiteliali: l’infezione da HSV-1 colpisce prevalentemente i tessuti orofacciali, mentre il virus HSV-2 intacca le cellule della zona genitale.
Si può quindi affermare che l’Herpes simplex tipo 1 è responsabile delle infezioni labiali, contratto generalmente in modo asintomatico sin dalla prima infanzia, trasmesso direttamente (bacio) o indirettamente (posate, bicchieri, etc.) dalle lesioni erpetiche o anche dalla saliva di portatori sani; mentre le infezioni genitali sono sostenute principalmente dall’herpes simplex tipo 2 (solo il 10% di queste sono causate da HSV-1).
Herpes labiale: un’infezione recidivante
L’herpes labiale, infezione provocata dal virus Herpes simplex tipo 1, è caratterizzata dalla comparsa di gruppi singoli o multipli di piccole vescicole su un’area eritematosa a livello delle labbra e del loro contorno.
Le manifestazioni cliniche sulla cute e sulle mucose sono caratterizzate da una sequenza particolare,riassumibile nella schematica triade: infezione primaria, fasi di latenza e ricorrenti recidive.
I fattori che scatenano le recidive sono di fatto quelli che riducono le potenzialità immunitarie dell’individuo, cosicchè HSV-1, non essendo più contrastato, ha la possibilità di moltiplicarsi, di proliferare, di fuoriuscire dai gangli nervosi, ove si era rifugiato, e di ripresentarsi a livello epidermico. Si intuisce che il rafforzamento dello stato immunologico dell’ospite rappresenta la chiave principale e fondamentale per controllare le recidive dell’herpes labiale.
Nei soggetti con herpes labiale ricorrente, le recidive, con frequenza variabile da individuo ad individuo (il 5% con circa un episodio al mese, il 34% ogni 2-11 mesi, il 61% ogni anno), sono determinate dal fatto che il virus, dopo la guarigione del primo episodio, risale attraverso le fibre nervose sensitive fino ai gangli nervosi dorsali per rimanervi in fase latente.
In pratica l’Herpes simplex si rifugia in un ambiente fortificato, ove né i farmaci né gli anticorpi circolanti possono entrare. Tale caratteristica fa sì che, dopo il primo contatto, il virus rimane nel corpo per sempre, pronto a “riemergere” in superficie qualora l’organismo si venga a trovare in una situazione di particolare debolezza. L’esposizione a fattori di rischio (ad esempio il sole, gli agenti atmosferici intensi, l’abuso di farmaci, l’assunzione di alimenti cui si è intolleranti o allergici), le situazioni di intenso stress o sovraffaticamento o momenti particolari del ciclo femminile, possono infatti fungere da “innesco” e il virus può così tornare a manifestarsi con le classiche lesioni cutanee.
Tra i tanti e vari fattori che influenzano lo sviluppo di recidive, uno dei più determinanti è senz’altro legato all’alimentazione. Oltre ai cibi che possono indurre un’allergia o un’intolleranza, ponendo perciò sotto stress il sistema immunitario, si è evidenziato che una dieta ricca dell’aminoacido arginina, abbondante ad esempio in noci, arachidi, cioccolato e vino rosso, può fungere da innesco per la riattivazione virale (la replicazione di HSV richiede infatti la sintesi di proteine ricche di arginina).
Al contrario, l’integrazione con supplementi di lisina, aminoacido che compete con l’assorbimento intestinale dell’arginina, è risultata utile nell’inibire le recidive dell’herpes labiale.
Il trattamento dell’herpes labiale con la medicina convenzionale
L’infezione erpetica labiale ha una durata media di 8/10 giorni, ha una sintomatologia decisamente fastidiosa ed è spesso responsabile di disagi psicologici che sono conseguenza delle alterazioni estetiche. È comprensibile, quindi, che la persona che ne è affetta ricerchi un trattamento locale che risolva rapidamente i fastidi e l’inestetismo.
A questo proposito la medicina convenzionale propone la somministrazione di pomate a base di antivirali, che portano frequentemente a sensibilizzazioni oltre ad essere all’origine dell’insorgenza di problematiche di resistenza.
Da qui l’importanza di avere a disposizione valide alternative nel trattamento dell’herpes labiale: a tal fine la natura può perciò ancora una volta correre in aiuto, con elementi di provata efficacia.
La natura ti aiuta nel caso di herpes labiale.
Per ulteriori informazioni, ti aspetto in Via Garibaldi, 91 ad Alberobello (BA) presso #erboristeriacantoro

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